Il Dpcm blocca l’attività sportiva. E a risentirne è la salute cognitiva degli italiani

Il Dpcm blocca l’attività sportiva. E a risentirne è la salute cognitiva degli italiani

Con il Dpcm del 24 ottobre il governo ha deciso di sacrificare lo sport di base nel tentativo di contenere la seconda ondata di coronavirus. Per almeno un mese, quindi, niente più palestre, piscine, corsi, allenamenti e gare delle società sportive dilettantistiche.

Si è discusso tanto delle conseguenze di questa misura per l’economia e per la salute fisica delle persone; molto meno di quelle sulla salute cognitiva. Eppure, numerosi studi scientifici dimostrano che lo sport stimola la memoria, la capacità attentiva, il ragionamento, la qualità del sonno e dell’umore. Ho scritto un approfondimento sul tema, che è stato ripreso anche da SportOutdoor24.

Prof. Aiace Rusciano
Psicologo, Neuroscienziato a Verona e Venezia


Prof. Aiace Rusciano

Psicologo, Neuroscienziato a Verona e Venezia
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Veneto col n. 7200
Laurea presso l'Università degli Studi di Padova. Ph.D. in Neuroscienze Cognitive presso l\’Università di Trieste - Esperto in Neuropsicologia Giuridica

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